27 Giugno 2019

Quale funzione svolgono le cartelle a saldare?

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Nei precedenti articoli relativi a flange libere scorrevoli e flange stampate, abbiamo approfondito la realizzazione di piping con flangiature mobili e le differenti peculiarità di utilizzo per ogni differente categoria. Nei due approfondimenti, un componente in acciaio inox svolgeva una funzione cruciale: la cartella a saldare.

Come vengono realizzate le cartelle a saldare? E quali tipologie esistono?

Le cartelle a saldare sono un raccordo in acciaio inossidabile indispensabile per l’accoppiamento mobile tra la tubazione e le flange stampate e/o scorrevoli.

La loro produzione prevede la realizzazione da lamiera (nastro) mediante il processo di tranciatura e stampaggio in apposito stampo metallico. Con questo procedimento, si possono realizzare cartelle (pressed collars) fino a diametro 600 circa.

Per diametri superiori al DN 600, la cartella è realizzabile con il processo di calandratura e saldatura di un angolare (short collars).

Le due classi sopra indicate si riferiscono alla norma EN1092.1 TYPE 33.

Secondo le necessità di montaggio, possono essere impiegate anche cartelle EN1092-1 TYPE 36 (denominate long neck) e stub ends ASME B16.9 (che presentano dimensioni schedula 10,40,80 in accoppiamento a flange ASME B16.5 lap-joint).

Per queste ultime, il processo produttivo non è realizzabile con tranciatura e stampaggio (neppure con calandratura e saldatura) ma è necessario procedere alla forgiatura a caldo.

Infine, la classificazione delle cartelle a saldare fa riferimento alle dimensioni del tubo cui viene saldata di testa. Le principali categorie sono quattro: ISO, metriche, SMS e DIN.

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